Sto leggendo 'Esposizione del Vangelo secondo Luca' del grande sant'Ambrogio e mi soffermo su un celebre brano: "Volle esere bambino perché tu potssi diventare uomo; Egli fu costretto in fasce, perché tu fosti sciolto dai lacci del peccato... Egli fu in terra, affinchè tu raggiugesti le stelle..."
Mi pare proprio in sintonia con l'Avvento che stiamo vivendo: è una suggestiva meditazione sull'Incarnazione, segno dell'amore di Dio per l'umanità.
Da una parte un bambino debole in fasce collocato in terra; dall'altro lato l'uomo nella sua pienezza, liberato dalla prigione del peccato, splendore delle stelle. Con questi simboli celebra la redenzione che strappa l'uomo al peccato ed alla morte e lo introduce nell'orizzonte luminoso della Grazia.
Girando per la benedizone Natalizia delle famiglie, in mezzo alle prove e difficoltà che accosto, mi pare questa una parola di grande fiducia: nessuno deve sentirsi solo o abbandonato. In ogni prova c'è sempre la certezza di essere preceduti dal Figlio di Dio che facendosi uomo assume in pienezza la nostra umanità tanto da farsi vicino a ciascuno.
Sia questo tempo, occasione unica per vivere con gioiosa attesa la manifestazione della Grazia che permette a ciascuno di compiere ciò che pare umanamente impossibile. Veramente il Dio cristiano è Dio-con-noi!