Spesso mi capita, camminando per strada, di scorgere persone che fanno fatica ad avere pazienza: vogliono correre, superare, suonano infuriati, litigano per un posteggio.... Come sono 'poveri' coloro che non hanno pazienza e basta uno sguardo ad irritarli! E' una virtù poco esaltata ai nostri giorni urlati, frenetici fino allo spasimo ai diritti ma sordi ai doveri. Che alcuni abusino della pazienza altrui è un dato di fatto.
Ma oggi è più facile che la scintilla dell'attacco o dell'insulto trovi non l'acqua della pazienza, ma la paglia della collera. La pazienza è quindi la sorella della saggezza che sa distinguere tra il possibile e l'impossibile, che sa vincere lo sfogo passionale nella consapevolezza che esso non risolve le situazioni. E' la capacità di non fermarsi all'apparenza delle cose...
In questa luce essa è sorella della speranza perchè conserva in sè la fiducia che i grovigli possano essere anche sciolti e che le persone possano ricredersi e mutare. Il paziente ha anche il vantaggio di vivere sereno, perché sa che come il seme gettato ha un tempo per spuntare, crescere e portare frutto, così la sua vita ha un tempo per manifestare ed attendere ciò che è essenziale.
Certo, come dice il proverbio, la pazienza ha un limite....., ma facciamo si che questo limite sia il più lontano possibile!