Ho ultimato la lettura di un libro che narra la vicenda di Carlo Acutis, morto di leucemia il 12 ottobre 2006 e di cui si è concluso il processo diocesano per la sua beatificazione.
Leggendo quello che di lui hanno scritto chi lo ha conosciuto, mi colpisce la sua personalità. "Generoso con i poveri, capace di spiegare verità teologiche in modo semplice, consapevole di offrire la sua sofferenza per la Chiesa e per il Papa, amante di Gesù nell'Eucaristia...". Ma all'apparenza normale!
Un adolescente morto in maniera fulminea nella grande e spesso indifferente Milano, cosa ha da offrire alla nostra esistenza frenetica dopo dieci anni?
Bravo a scuola, impegnato in parrocchia, assiduo alla santa Messa (la mia autostrada per il cielo...) ed alla confessione, devoto della Madonna di Fatima e capace di scelte coraggiose. Carlo provoca ciascuno a cercare ciò che conte, a non uniformarsi alle mode.
Scrive:" I titoli nobiliari ed i soldi sono solo carta straccia; quello che conta nella vita è la nobiltà d'animo, ossia la maniera con cui si ama Dio e si ama il prossimo." Ecco la sua grande lezione per noi oggi!