Mi pare proprio che il Beato cardinale John Henry Newman stia per essere proclamato santo.
Mi ha colpito un passo del 'Suo quaderno filosofico' dove descrive la coscienza: "E' qualcosa di più dell'io proprio dell'uomo. L'uomo in se stesso non ha potere su di essa...non è lui a crearla, la sua stessa esistenza conduce la nostra mente ad un Essere esterno a noi stessi, ad un Essere superiore a noi. Questa parola dentro di noi non solo ci insegna fino ad un certo punto, ma necessariamente solleva il nostro spirito fino all'idea di un Maestro invisibile..".
Mai come oggi abbiamo bisogno di 'formare' la nostra coscienza con la quale impegnarci a scegliere il bene e a rifiutare il male, consapevoli che nessuno di noi può decidere cosa è il bene e cosa è il male.
La legge della ragione è una partecipazione limitata della legge della Ragione Eterna. Se si nega questo legame, la vita diventa un puro sperimentare, un puro vagare senza meta.
Chiediamo al Signore la forza ed il coraggio di non sostituire il giudizio di una coscienza formata con il nostro comodo. Così tutto il compito di un cristiano si organizza attorno a due elementi: la fede e l'obbedienza; egli guarda a Gesù ed agisce secondo la Sua volontà.