UN ESEMPIO CONCRETO DI FRATELLANZA
Questa storia, inizia nella seconda metà dell’Ottocento quando don Antonio Belloni, sacerdote ligure, parte in missione per la Terra Santa.
A Betlemme inaugura un grande orfanotrofio ove i bambini iniziano a vivere e studiare , e un forno per garantire il sostentamento dell’opera.
Nel 1891 i primi Salesiani giungono in Terra Santa e si mettono al lavoro insieme a don Belloni, che li aveva chiamati
La missione continua
Ancora oggi il forno continua a offrire ogni giorno circa 3000 pani, fatti con prodotti locali. In particolare nel momento contingente di pandemia , è l’unica fonte di sostentamento per tanti poveri.Il forno è frequentato da cristiani e musulmani e vi lavorano persone di entrambe le religioni. La convivenza è sempre stata buona e sono nati anche rapporti di sincera amicizia.
Il buon pane
Il forno è diventato un punto di riferimento per l’intera popolazione a partire dalla seconda Intifada, quando nel 2002 Betlemme visse giorni durissimi e il forno riuscì ad assicurare il pane a tutti, anche gratuitamente ; cristiani e musulmani lavorarono ininterrottamente giorno e notte senza scontri fra le due comunità.
Il sistema educativo
I genitori musulmani iscrivono volentieri i loro figli alla scuola salesiana, che considerano un polo educativo di eccellenza. Si sono resi conto che non si fanno distinzioni in base alla fede e apprezzano il sistema educativo di don Bosco i cui pilastri sono ragione, religione, amorevolezza, dialogo
Il ruolo delle religioni
Questa opera è la dimostrazione che le persone di religione diversa che vivono autenticamente la loro fede, riescono a vivere insieme nella concordia,; i problemi sorgono quando le religioni vengono strumentalizzate per fini politici o economici.
I Salesiani si impegnano a far crescere una nuova generazione, più istruita, più consapevole: ragazzi e ragazze capaci di camminare mano nella mano.
Ringraziamo i Padri Salesiani per questa loro opera in Betlemme,
il cui significato nella lingua ebraica e greca significa appunto “Casa del Pane”