Guradando alla passione di san Giuseppe per il lavoro, al sudore di Gesù ed alla tenerezza di Maria, non scoraggiamoci nelle vicende che ci interpellano! A loro chiediamo che la fragilità, con l'impegno di tutti, con la forza del Vangelo, diventi vigore e sostegno.
A loro chiediamo non un lavoro assistito, non un lavoro iniquo, nero, malpagato, ma un lavoro dignitoso per tutti... La disoccupazione, infatti è un dramma per tutti!
A dare dignità al lavoro non è il lavoro in sé, ma chi lo fa; infatti non ci sono lavori belli e lavori brutti, né di cravatta, né di tuta. Tutti i lavori sono sacri.
Gesù sulla terra ha fatto il falegname: un grazie a tutti coloro che lavorano come falegnami, panettieri, operai... Chi studia impari e trasformi con il suo studio la nostra terra rendendola più bella.
Talvolta la disoccupazione c'è anche perché non si accetta di fare lavori umili. Giovani, conseguito il diploma, accettate il primo lavoro che vi capita!
Chi ha coraggio, chi non si interessa di quello che dice la gente, chi sa investire la sua tenacia, la sua credibilità, la sua capacità di saper fare, riesce sempre nella vita!