Il cinque settembre è stato il 5° anniversario della canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta. In attesa di avere in basilica le sue reliquie (dal 3 al 13 ottobre) in occasione della Festa del crocifisso, non posso non parlare di lei!
Mi affascina la sua figura ricurva e la ritengo capace di provocare la nostra fede spesso 'stanca' e paurosa.
Pier Paolo Pasolini, dopo averla incontrata, affermò con occhio di artista: "Quella piccola donna quando guarda, vede; e vede ciò che io non vedo!".
E ad una domanda impertinente di un giornalista, fattale dopo il conferimento del Premio Nobel: "Madre, lei ha settant'anni, si è tanto sacrificata, ha tanto lavorato, ma nel mondo non è cambiato niente. Si riposi, dunque, perché il mondo non cambierà!"
Madre Teresa non tardò a rispondere: "Signore, stia tranquillo, il mondo lo cambierà Gesù. Io non ho voluto cambiarlo, ma ho cercato di essere una goccia di acqua pulita nella quale si specchia il volto misericordioso di Dio. Lo faccia anche lei, sua moglie ed i suoi figli. Più crescono le gocce, più è probabile che il mondo cambi!".
Il segreto di tale forza? Non direttamente nella carità, ma nella preghiera. Tutti sappiamo quante ore ella ha dedicato all'adorazione, certa che lo stesso volto contemplato nell'Ostia è il volto asciugato nel dolore. Ma per poter asciugare le tante lacrime dell'umanità sofferente, si devono prima passare tante ore in adorazione davanti al tabernacolo.
Ricordo anche un'altra espressione celebre della Madre "Gesù per la preghiera, sacrificava anche la carità!".
Dal cielo ci protegga e ci attiri a Gesù... in attesa di pregarla davanti alle sue reliquie.