Oggi la liturgia ci fa ricordare Papa Giovanni XXIII, il cui stile vicino alla gente manifestava ottimismo e fiducia appassionata e costante.
E' stato un vero profeta di pace: ha saputo affrontare incomprensioni, difficoltà, ironia da parte dei ben pensanti, sempre pronti alla critica ed al pessimismo distruttivo. Fu profeta di pace, di quella pace portata dal Cristo, che sa affrontare anche la divisione nella casa, dove saranno due contro tre e tre contro due, cioè una pace non di compromesso accomodante, ma frutto di scelte chiare ed esigenti.
Gli è stato possibile perchè ha saputo mantenere il suo 'cuore da bambino', cioè semplice e prudente insieme, insegnando un metodo ecclesiale preciso:
La chiesa sia sempre 'serva', vicina ai poveri, solidale con i sofferenti in quello stile che in questi giorni ci è stato evidenziato dalla presenza delle reliquie di santa Teresa di Calcutta.
La chiesa sia sempre capace di credere ed annunciare la pace. Creda in essa con fiducia incrollabile in tutti i suoi membri. E' il perenne sogno del Vangelo che essa saprà testimoniare con 'segni efficaci' e credibili.
La chiesa possa 'sperare contro ogni speranza' dentro itinerari difficili, profetici contro la logica del mondo, vivendo strade di perdono, imparando dall'amore totale manifestato sulla Croce di Cristo.