E' più facile rinunciare alla propria felicità che al proprio orgoglio! Un po' tutti dobbiamo confessare che, pur di non riconoscere di esserci sbagliati, ledendo il nostro orgoglio, siamo talora precipitati in situazioni amare! Non per nulla il primo dei sette vizi capitali è la superbia e, nella tradizione, molti l'hanno considerata come radice regina di tutti gli altri peccati.
Il peccato originale ruota attorno a quel diabolico sogno: 'Sarete come Dio..' Eppure questa tentazione trascina con sè tanta infelicità.
Si pensi solo all'ansia del successo, alla disperazione per un fallimento, alle vili bassezze che si commettono per la carriera, al ridicolo a cui si va incontro nell'illusione di farsi ammirare e lodare.
La via della semplicità è troppo lineare per chi ama l'ostentazione; l'umiltà è una parola ormai polverosa, da manuale ascetico. Eppure a tanto orgoglio corrisponde una dose parallela e sostanziosa di insoddisfazione ed infelicità.