E' sempre interessante il ritorno da Milano con il Besanino! Infatti nonostante disagi per qualche imprevisto, si possono fare incontri casuali ed interessanti. Qualche giorno fa, accanto a me si sono sedute tre ragazza universitarie: al di là di un linguaggio spesso volgare, discutevano di un professore che ritenevano buono ma poco esigente.
Gli rimproveravano di essere sempre sereno, di non arrabbiarsi mai, neppure di fronte alle loro provocazioni. Guardando dal finestrino seguivo il loro ragionamento cercando di immaginare questo professore.
Probabilmente aveva capito il segreto del suo essere educatore: non vale arrabbiarsi, essere sempre sulle difensive, cedere al 'gioco' degli altri. E' più efficace vedere 'oltre' e non perdere mai il senso della vita.
Essa è un grande dono che è indisponibile ai nostri capricci e comodi: va accolta, custodita e portata a compimento. Spesso questo chiede di superare ogni semplificazione accogliendo anche la prova e la sofferenza. Anzi, spesso è la sofferenza che purifica la nostra vita da inutili e sterili lamenti che sostengono il 'comodo'.
Forse nel giudizio mondano questo insegnante è ritenuto inetto perché non sa farsi valere: egli però è un saggio!