Sono in Basilica per un po' di preghiera personale: nella penombra lo sguardo passa dal maestoso crocifisso di legno nel tempietto al tabernacolo sottostante. Riflettendo sono due riferimenti necessari per la nostra vita: la sofferenza nel presente evidenziata nella croce e la gloria che ci attende. Il crocifisso richiama a ciascuno che la vita autentica è quella donata.
Gesù morendo in croce dona la sua vita per noi; Gesù risorto e glorioso presnete nel pane eucaristico ci invita ad avere fiducia in Lui.
Nel tabernacolo ci assicura che non ci lascia soli nel nostro cammino: Egli ci accompagna con il suo corpo che è cibo per noi. Senza questo cibo di vita eterna siamo incapaci di gesti di carità. Ci chiede di cercarlo, adorarlo ed accoglierlo perché trasformi la nostra vita rendendola simile alla sua: allora anche la sofferenza e la prova possono essere affrontate senza cadere nella disperazione.
Infatti è solo la speranza nella risurrezione che permette al discepolo di continuare nonostante la prova. Questo tempo quaresimale sia occasione propizia per affidare la nostra vita vivendo gesti di autentica conversione.