‘VI GUARDIAMO DALL’ALTO...
OGGI PARLIAMO!’
FESTA DEL CROCIFISSO 2021
Vesperi solenni
Dal 1844 siamo collocate sulla sommità degli ingressi delle navate laterali, e da lì vi osserviamo e silenziosamente accompagniamo il vostro cammino. Siamo Davide e Mosè, due sculture in pietra chiara opera degli scultori Girola e Galli. In occasione della Festa del vostro crocifisso miracoloso, dieci giorni fa ci hanno ripulito da polvere e muschio e perciò abbiamo deciso di rompere il silenzio. Anzitutto grazie a coloro che hanno avuto la bella idea di pulirci!
Io sono Mosè e tutti mi conoscete. Salvato dalle acque del Nilo dalla figlia del faraone, ho liberato il popolo ebraico dalla schiavitù d’Egitto. Sono stato attratto dal roveto ardente e destinatario dei comandamenti per la libertà e l’obbedienza del popolo. Le corna che porto sul capo sono ‘segni’ di quei raggi di luce che hanno inondato il mio volto per l’incontro don Jahwèh.
Vedendovi passare spesso distratti o preoccupati dalla piazza sottostante, mi viene di dirvi: Non affannatevi più del dovuto è Dio che salva e dà senso a tutte le vostre preoccupazioni. Sostate davanti al crocifisso, segno dell’amore totale di Dio per ciascuno. Guardando Lui vi accorgerete quale pace mette nel vostro cuore spesso agitato. Sappiate poi che ciascuno è chiamato a corrispondere al progetto di Dio.
Quale fatica ho fatto a comprendere e realizzare ciò che Dio mi aveva affidato: liberare il popolo d’Israele dalla schiavitù dell’Egitto. Pensate al passaggio nel mar Rosso!
Con il suo aiuto tutto è possibile e tutti gli ostacoli si sciolgono. Dio aspetta ciascuno all’ appuntamento che Lui ha stabilito: per me è stato il Roveto ardente che bruciava ma non si consumava. Che esperienza quel giorno.
Non spaventatevi di trovarvi faccia a faccia con il Signore: Lui solo conosce cosa abita il vostro cuore. Apritelo a Lui, non abbiate paura. Lo dico soprattutto a voi genitori: confidate al Signore le vostre preoccupazioni..tornerete al vostro impegno rifatti e pieni di grazia. Certamente l’impegno alla sequela non sempre è comodo.
Quando sono sceso dal monte con le tavole della Legge, il popolo era in preda all’idolatria...io arrabbiato le ho rotte per la delusione.
Non arrendetevi di fronte agli ‘idoli di oggi’ che sembrano attrarre invece distraggono dal ‘vero Dio’ i vostri figli ed anche la vostra vita. Fidatevi di Lui ed abbiate pazienza.
Io invece sono Davide, ultimo di otto fratelli, e dunque il più piccolo che però Jahwèh ha scelto come re d’Israele. Che vita ho vissuto! Dalla sfida con il gigante Golia, abbattuto da una pietra di fiume..Lui colosso e terrore del popolo. Dio era con me. Ho poi fatto esperienza di peccati che hanno chiuso il mio cuore. Furto, adulterio ed omicidio! Ero convinto che dalla mia posizione potevo osare tutto. Ma Dio ha toccato il mio cuore con le parole dure e penetranti del profeta Natan.
Vedendovi nelle vostre giornate, scorgo in voi la ‘fatica’ a guardare in alto, cioè a vedere quell’oltre che dà pienezza alla vostra vita. Forse non vi siete mai accorti della nostre esistenza sulla sommità della facciata della vostra bella basilica!
Dio vi cerca perché vi vuole bene e cammina con voi!
Mai più pensavo che nella mia piccolezza e fragilità potessi abbattere il gigante Golia. Eppure confidando in Jahwèh ho avuto forza e coraggio per affrontarlo. Noto che anche voi siete alle prese con ‘diversi golia’ che vi minacciano.
Abbiate coraggio e confidate in Dio, il quale se permette la prova, Egli è dalla vostra parte e non vi abbandona in balia delle minacce umane e diaboliche. Invocatelo, trovate tempo per la preghiera, l’adorazione Eucaristica, la Messa e la confessione. Non ritenetele ‘cose del passato’ ed ormai ‘fuori moda’. Siate esempi convinti e contenti con le persone che frequentate ed incontrate.
Certo noto che oggi, a differenza dei tempi passati, fate più fatica a varcare le porte della Basilica per le celebrazioni: forse avete paura, forse vi ‘siete accomodati’ cavalcando le normative della pandemia. Io ricordo che nel mio percorso, ho sempre avuto fiducia in Jahwèh e questa fiducia mi ha permesso di rivolgermi a Lui, nell’abisso del mio peccato con la preghiera del salmo 50. Il Dio di Israele, l’onnipotente ed il misericordioso mi ha fatto grazia.
Apritevi alla sua Grazia, riconoscete con umiltà i vostri peccati e non dite ‘non ho peccato..!’. Non abbiate paura se vi chiede qualche sacrificio e permette qualche prova: nulla è per la sofferenza, ma tutto è per un bene maggiore che Lui conosce.
Insieme notiamo poi che il passaggio dalla Piazza all’interno della basilica è rumoroso ed incapace di abitare il luogo di silenzio e di incontro che è lo spazio sacro. Ricordo quando salito sul monte, la Voce mi ha detto: “Togliti i sandali, la terra che calpesti è sacra!”
Cercate nel silenzio interiore ed esteriore, oggi alquanto difficile, il dialogo con Dio: senza la relazione con Lui faticate a comprendere il senso della vita.
Una cosa ci fa soffrire molto, quando dall’alto della nostra posizione, sentiamo discorsi ‘vuoti’, chiacchiere inconsistenti e parole offensive che fanno male.
Sappiate sempre quello che dite, e non dite sempre quello che credete di sapere! Il silenzio spesso arricchisce e dona pace, la parola vuota lascia un rimorso alla coscienza e compromettendo le relazioni, ci allontana dagli altri.
Abbiamo notato che la presenza delle reliquie di santa Teresa di Calcutta ha convocato tante persone da ogni dove.
Siate sempre più famigliari con l’esperienza dei santi. Essi sono fratelli e sorelle che hanno vissuto in pienezza il dono del battesimo portando a compimento la loro libertà. Non sono infatti le ‘cose del mondo’ a salvare la vostra vita, ma la coerenza al dono del battesimo.
Ormai il freddo e la pioggia rendono meno presenti sulla piazza e sotto il portico ragazzi, adolescenti giovani e famiglie. Ci colpiscono gli adolescenti ed i giovani: questa estate erano tanti, pieni di entusiasmo, rumorosi a volte volgari. Stretti gli uni con gli altri, armati di smartphone manifestavano una solitudine interiore, che forse a loro andava bene.
Prendete a cuore la loro situazione; non è né semplice e né facile. Abbiate il coraggio di ‘uscire’ verso loro osando proposte pastorali audaci. Vivono in un mondo dove tutto ruota attorno alle cose, ai soldi, al successo, all’effimero. Sembrano non interessarsi delle ‘cose di Dio’. Dio in Gesù però ama ciascuno di loro! Loro sono la vostra speranza!
Ora è il momento di volgere lo sguardo al crocifisso che dimora in questa basilica; nel nostro cammino, inconsapevolmente, gli abbiamo preparato la strada.
Voi che lo potete accogliere come compagno di viaggio, affidategli tutte le vostre preoccupazioni che portate nel cuore. Dal suo cuore infatti sono scaturiti sangue ed acqua per la vostra salvezza.
Signore Gesù, crocifisso per i nostri peccati,
fa che ci rendiamo conto
che è solo attraverso
il morire continuo a noi stessi,
ed ai nostri pensieri egoistici,
che possiamo vivere più pienamente:
perché è solo morendo con Te
giungiamo alla gloria
della Vita eterna che tutti attende.
Amen