Abbiamo celebrato la festa della Divina Maternità di Maria: Dio si fa carne nella sua vita fragile.
Maria è 'modello' di relazione con la Parola. Maria 'discepola anch'essa', come ognuno di noi! Discepola prima che madre. Anzi, madre poiché discepola.
Lei sapeva gustare la Parola con due gesti e due verbi che san Luca ben descrive: serbare e meditare. Due intrecci, come la trama e l'ordito.
Nel gesto del 'serbare', c'è la cura del silenzio, il clima intenso del vostro angolo di preghiera in casa vostra o nel gruppo cui appartenete. E' la fiammella custodita e protetta dalle inutili distrazioni o dalla fretta.
Nel gesto del 'meditare' c'è la forza della fatica nell'unire le cose, che il verbo greco esprime in modo profondo: 'mettere insieme', ricomporre i pezzi che la vita scompone nel suo dramma di dolore e di disperazione.
L'opposto è infatti il verbo greco 'dividere, spezzare' da cui deriva il termine diavolo, colui che sempre divide. Ecco il miracolo della Parola di Dio: aiutare il nostro cuore, le nostre comunità a stare unite a superare divisioni, a ricomporre le priorità, a dare vigore alle iniziative comuni.
Occorre tornare a metterere Dio al primo posto, perché allora ogni cosa sarà al suo giusto posto. Buone ferie prenatalizie!