"Esistere è modificarsi. Modificarsi è maturare. Maturare è ricreare incessantemente se stessi"
Così scriveva un filosofo francese all'inizio del 1900. Mi pare opportuna anche per noi oggi. Essa esprime limpidamente la tesi che l'evoluzione della coscienza non è prodotta da meccanismi esteriori né da condizionamenti sociali ma è espressione di uno slancio interiore.
L'esistenza dell'uomo non è statica ma un continuo modificarsi, è dinamismo, conquista, speranza e progresso. Attraverso questa modificazione si attua il maturare dell'uomo che passa dalla superficialità a forme sempre più alte di conoscenza, moralità e consapevolezza.
Si scopre in questo modo che cosa significa la vera crescita: essa è un ricreare continuamente se stessi. Dio ed uomo sono costantemente in azione per dare pienezza all'uomo. Usciamo dall'indifferenza, dall'inerzia, dall'abitudine, da una sorta di autosufficienza che ci isola ed immergiamoci nella stupenda avventura dello Spirito.
Questo tempo di distensione sia occasione propizia, per entrare in dialogo con noi stessi, e deciderci a maturare....