Il 2 novembre è un giorno particolare: è infatti una ricorrenza stampata nel cuore di ciascuno di noi. Una visita al cimitero, una preghiera commossa, un ricordo affettuoso per chi ci ha preceduti. E' giorno di ricordo per chi ha lasciato un segno indelebile nella nostra vita!
Diventa però anche occasione per riflettere sul senso futuro del nostro camminare; più limpida infatti è la meta, più svelto diventa il passo. In questo sguardo di meta 'lontana' il presente si carica di eternità! Anzi è la speranza ad attrarre il futuro dentro il presente: esso cambia se è toccato dalla realtà futura.
Affiniamo il nostro sguardo sul futuro, che ci avvolge e riempie di speranza ogni cosa. Anche e soprattutto sul mistero del dolore e sul mistero del male corrono subito le domande dei giovani, e di tutti noi, in ogni terra ed in ogni tempo.
Perché speranza e male sono un binomio inscindibile, unico, mai chiarito del tutto. Ci chiediamo infatti se il dolore, nella vita, sia un incidente di percorso oppure una 'componente' essenziale della vita stessa.
E non è sufficiente rispondere con teorie. E' dentro il pozzo del cuore che dobbiamo saper dare una risposta a questa domanda di senso del nostro vivere.