Il sagrato, cioè lo spazio 'fuori dalla chiesa' è luogo dove il dialogo della gente arriva in chiesa e dove la predica del prete passa nel vissuto della gente. E' lo spazio che sa unire la preghiera e la vita, l'incenso profumato e la polvere delle strade.
Una mediazione delicata, non sempre facile, perché fede e vita non è facile unirle in armonia. Spesso sembrano in contraddizione, perché troppe sono le contraddizioni della nostra storia.
Per questo ecco il sagrato: una chiesa che non rinuncia ad essere voce forte e profetica di Gesù, che combatte con chiarezza ogni ingiustizia. E' quel Gesù che vedi e senti, dentro un pezzo di Pane, in ginocchio davanti all'altare, con occhi che scrutano e colgono perché il cuore sa amare!
Infatti l'Essenziale è invisibile agli occhi; non si vede bene che con il cuore. E lo stesso Gesù lo servi dentro il povero, nel cuore dell'immigrato. Oggi il cuore sul sagrato si allena a non respingere nessuno.
Tutti siamo invitati su quel sagrato; tutti a far festa attorno allo stesso Dio e Padre che chiama con voce forte ogni suo figlio. E poiché il sagrato ci fa gustare la sua figliolanza, ecco che diventiamo, poiché figli, fratelli!