Ho trovato in un libro un frammento di alcuni versi Natalizi di cui ignoro l'autore. Mi hanno colpito e mi hanno fatto riflettere:"La Vergine diceva lavando il Bambino: Una nuova spugna mi ci vuole, uno smaltato catino. Ogni cosa a suo tempo, fa Gesù bambino, la spugna per il fiele, per il sangue il catino!"
Due sentimenti contrastanti si intrecciano: da un lato c'è la premura materna di Maria che desidera per il suo Piccolo un minimo di comodità, Gesù d'altro canto, appare già come il Cristo pasquale e nella spugna e nel catino intuisce i segni della sua passione.
La tradizione orientale aveva già compreso il legame tra la Pasqua ed il Natale, tanto è vero che le icone raffigurano il Bambino in una culla o mangiatoia a forma di sepolcro. Dobbiamo perciò, spogliare il Natale da tanata retorica infantilistica e dalla moda sentimentale-commerciale, per riportarlo al suo cuore spirituale autentico. E' l'ingresso di Dio nella storia in una forma piena e sconcertante: Egli infatti non assume solo la gioia e la vita ma anche il dolore e la morte per cancellarli e salvarci.
Contemplando nel presepio Gesù tra Maria e Giuseppe, lasciamoci commuovere, nel sapere che in quel Piccolo indifeso sta la forza e la potenza di Dio che vuole bene ad ogni uomo tanto da donare fino in fondo la sua Vita. Il Natale manifesta il senso vero dell'Incarnazione: la salvezza per tutti gli uomini!