Mi piace molto il numero citato da Gesù, nella sua celebre affermazione: "Dove sono due o tre riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro" (Mt 18,20). Sorprende quel numero, due, quasi un sistema binario, base tecnica del computer con il quale scrivo!
Lo stesso, mi pare, per il Vangelo: tutto parte dal due. Da Adamo ed Eva, ad Abramo e Sara fino a Maria e Giuseppe, i 'due' di Nazareth, casti nella loro unità, ma proprio per questo così 'due' da rimanere impressi come uno nel cuore di Cristo.
Fino ai nostri genitori, ai due che ci hanno generato in unità con amore tenerissimo. Ogni storia parte da quel 'due'!
Ma anche la Chiesa parte da lì, da quell'essere mandati 'a due a due', per espresso desiderio di Gesù. Dove il 'due a due' è capace di generare altri passi di speranza, per divenire chiesa, cioè un cuor solo ed un'anima sola!
Gioia e lacrime sono racchiuse in quel numero. La gioia di unità capace di essere feconda ed indissolubile; ma anche la fatica e le lacrime di chi quel due non riesce a viverlo, sia nella famiglia che nella comunità.
E' il dramma del presente in tante realtà; è il dramma della stessa Chiesa oggi, che non riesce ad essere capace di attrarre 'i più' che sembrano indifferenti e pur battezzati vivono senza avvertirne il 'bisogno'.
In questo inizio di anno lasciamoci affascinare ed attrarre da Gesù che ha chiesto di vivere nella comunione e nell'unità dell'Unica chiesa, suo corpo.