Non è possibile collaborare se non c'è umiltà nelle relazioni, nel lavorare insieme! E' chiarissimo il monito di Pietro: "Rivestitevi tutti di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili. Umiliatevi dunque sotto la mano di Dio, affinchè vi esalti al tempo opportuno". (1Pt 5,5-6)
Umiltà in quest'ottica è soprattutto l'accoglienza di pareri diversi. E' la capacità di mettersi nei panni dell'altro, cercando di capire le esigenze di tutti e non solo le proprie.
Accordarsi sui gusti dell'altro, sapendo rinunciare talvolta ai propri. Soprattutto l'umiltà si vede esplicita quando si partecipa con fedeltà ed operatività alle riunioni comuni. Da qui l'ascoltarsi ed il confrontarsi leale e franco.
Essere fedeli alle riunioni comuni: fare il punto della situazione, verificare il cammino percorso, prevenire i problemi, affrontare realtà inedite non scoraggiandosi mai. Vivere cioè con un cuor solo ed un'anima sola, pur nella naturale diversità di caratteri, esperienze, età e talenti.
Questo è esercizio da compiersi quotidianamente e senza mai stancarsi se si vuole costruire una comunità di fratelli!