La festa di san Marco fa pensare alla sua mamma, Maria. Una donna accogliente, in particolare nei confronti di San Pietro, nel cuore della notte liberato dalla prigione dall'intervento miracoloso dell'angelo.
Era in carcere, immerso nella paura. Ma l'angelo lo lancia nella storia: "Alzati in fretta...mettiti la cintura e legati i sandali... avvolgiti il mantello e seguimi!" (At 12, 8). E giunge in mezzo alla strada, dove l'angelo all'improvviso lo lascia.
E vede, nel cuore di quella notte, una luce accesa. Solo, smarrito, ancora incredulo, quella luce gli fa da faro e lo orienta. E si dirige verso di essa, perché sa che in quella casa c'è la famiglia accogliente di Maria, mamma di Giovanni detto Marco.
Lì scopre una comunità che prega, riunita nell'amore al suo pastore. Prega con una preghiera intensa, incessante, che sale al cielo ed ottiene la salvezza e la liberazione di Pietro.
Quella finestrella illuminata nel cuore della notte è la luce che ci guida in questi giorni non facili. C'è sempre, infatti, una luce accesa, nel buio della notte; e ad accenderla, fiduciosi, è una comunità raccolta in preghiera, che eleva quell'orazione incessante per il suo pastore.
Per tutti noi, che vogliamo 'fare' di questa nostra terra non un buio di morte, ma una finestra di luce. Nonostante tutto!