Nel nostro cammino di fede dobbiamo essere obbedienti ai segni di grazia che Dio ci pone davanti, senza tentarlo. Obbediere come Gesù: "Ecco io vengo per fare la Tua volontà".
Offrire se stessi, in un dono di amore perenne e senza confini. L'obbedienza infatti abolisce una relazione di schiavitù in quanto siamo stati santificati per mezzo dell'offerta del Corpo di Cristo fatta una volta per sempre.
Obbedire come Maria a Nazaret, nella quotidianità di una casa:"Ecco la serva del Signore: avvenga di me secondo al tua Parola!".
Nel nostro cammino, la potatura dell'obbedienza si trasforma in fioritura: certo sofferta quella potatura come per Gesù sulla croce. Nelle sue sette parole sulla croce, quel compiersi si fa pienezza, compimento di una vita tutta rivolta alla volontà del Padre.
L'obbedienza colora di grazia la vita e rende sereni perché non è il nostro 'capriccio' a vincere, ma è il progetto di Dio. "A chi obbediesce, Dio si fa vicino e ne ascolta sempre la voce".
E' questa la certezza che deve accompagnare i nostri giorni carichi di preoccupazioni ed imprevisti. Chi fa la volontà di Dio, non deve temere: nulla manca. Fidati e ne proverai una autentica fecondità!