L'evidente frammentazione sociale che caratterizza il nostro tempo, può arrivare fino all'odio, alla divisione e al non rispetto della dignità umana. E' necessario pertanto, come credenti in Cristo, coltivare una forte spiritualità interiore.
Cioè che il nostro cuore non sia frammentato ed il nostro stile non sia spaccato con il prossimo. Occorre imparare a fare come Maria di Nazaret, che 'serbava tutte queste cose e le meditava nel suo cuore'. (Lc 2,19).
E' beato chi sa raccogliere, unificare, mettere insieme i vari pezzetti che la vita spesso scompone e spesso anche disperde. E' uno stile che chiede a ciascuno di andare d'accordo anche con chi la pensa diversamente da te..ad essere sempre pronto a mettersi in discussione, fraterna e leale, con gli amici, con tutti.
Risolvere i conflitti, non esasperarli; andare oltre 'i miei amici', per saper avvicinare e valorizzare tutti nella vita comunitaria, partecipando con generosità ed impegno.
Allora la coesione interiore, la spiritualità che deve albergare nella nostra vita, si estendono al cuore della famiglia e nella comunità dove 'abitiamo'.
Solo così, in un tempo tribolato come il nostro, sapremo sanare conflitti e scaldare i cuori. Perdonare infatti è l'arte più difficile, l'arte più eroica ed esigente.
Vivere il perdono e poi insegnarlo diviene il primo dei nostri impegni. Uno stile, cui abituarsi in ogni piccolo gesto. Certo con un cuore rinnovato e con una ricchezza interiore!