Riportiamo il lavoro "a più mani" di racconto della giornata di ritiro vissuta da alcune catechiste e catechisti della nostra comunità.
CARLA
Qualche mese fa, sulla chat dei “Referenti catechisti”, don Fabrizio ha proposto un giorno di ritiro per tutti noi del gruppo catechisti della Comunità pastorale.
Penso: “un altro impegno e, per di più, tutto il giorno!”.
Poi l’idea si insinua, si fa largo e non mi dispiace una giornata per raccoglierci a meditare sul nostro servizio, per pregare e fare silenzio.
Ma sì, si può fare; preparo il pranzo al marito, così sono tranquilla e lui... non brontola!
Il mattino di sabato 6 maggio partiamo per il monastero di clausura delle Romite Ambrosiane della Bernaga a Valletta Brianza; parcheggiate le auto in un parcheggio sottostante, saliamo a piedi verso il monastero, che domina prati, boschi e piccoli vigneti (ricordando che un tempo tutta la nostra Brianza era così).
Entrati nell’edificio, ci accoglie la suora portinaia che, attraverso le grate, ci comunica i dettagli pratici per la giornata e ci presenta la superiora del convento, suor Maria Letizia. Con lei trascorreremo un’ora e mezza interessante e illuminante, ascoltando la sua testimonianza e la risposta alle nostre domande.
Ringraziandola per i preziosi consigli, ci spostiamo nella chiesetta per pregare l’“Ora Media” insieme alle altre 15 suore.
Per il pranzo al sacco ci accomodiamo all’aperto, seduti sul muretto e scaldandoci al sole, chiacchierando, ridendo, condividendo dolcetti deliziosi preparati a casa e assaporando il caffè delle suore.
All’ombra di un grande cedro del Libano, ci sediamo in cerchio per il momento della verifica tra di noi: il nostro operato e le perplessità scaturite nei vari percorsi di catechesi. Nell’ascolto reciproco delle nostre esperienze, ci si aiuta e si impara gli uni dagli altri.
Stimolati dal racconto di suor Maria Letizia, che ci aveva detto che, prima di entrare in convento, sì è allontanata dalla Chiesa per 8 lunghi anni, alcuni di noi hanno raccontato il modo in cui sono arrivati alla decisione di essere catechiste e catechisti.
Il clima era così complice e raccolto che ha favorito l’ascolto dei momenti di vita colmi di angoscia, di difficoltà, di fatiche; la completa fiducia in Dio e l’abbandono incondizionato nelle sue mani sono stati la forza per andare oltre l’ostacolo e per rimettersi in cammino.
Queste esperienze così intime, forti e personali, condivise con coraggio e semplicità, ci hanno emozionato e commosso, la comunione con noi si è fatta più forte, andando oltre una semplice amicizia.
Con il ricordo di questa bellissima giornata trascorsa insieme, proseguiamo con fiducia il nostro percorso insieme, collaborando sempre più in sintonia reciproca, perché, come disse qualcuno: “Non sono le persone che fanno il viaggio, ma è il viaggio che fa le persone”.
MARA
Con il sorriso spontaneo, lo sguardo luminoso e un tono di voce calmo: ci accoglie così, dietro alla grata del Monastero della Bernaga, Suor Maria Letizia, monaca da 27 anni.
Un incontro semplice ed intenso, a cui un gruppo di catechisti della nostra comunità ha partecipato sabato 6 maggio, dedicando un po’ di tempo prezioso all’ascolto e alla condivisione. Suor Maria Letizia non spreca parole nella sua presentazione, ma emana quel fascino speciale della persona viva di Gesù, che ha incontrato in una vita che lei stessa definisce travagliata, con difficoltà e prove. L’accenno a queste sofferenze le fa brillare gli occhi di commozione, ma non esita a ringraziare il Signore anche per questo, perché le ha permesso di avvicinarsi all’altro, chiunque esso sia, con misericordia, senza giudizio. Di fronte a Dio possiamo mostrarci imperfetti perchè ogni giorno noi sperimentiamo la nostra miseria: siamo polvere, ma polvere amata da Dio che è follemente innamorato di ciascuno di noi. Dio dà sempre un’opportunità, ma chiede il permesso di entrare nella nostra vita: ci vuole figli liberi!
Suor Maria Letizia spazia nel rispondere ad alcune nostre domande incentrate sulla possibilità di essere oggi adulti credibili e sulla preghiera.
Gesù non chiede grandi cose per essere testimoni autentici nel mondo di oggi e nemmeno ci chiede di usare tante parole, ma di scegliere la parola giusta, al momento giusto, partendo da una domanda tutt’altro che scontata da rivolgere innanzitutto a se stessi e poi a chi ci avvicina: “Sei felice?”. Basta cercare e rimanere fedele anche solo a una Sua parola, quella che si sente vera per se stessi e che dà un orientamento alla propria vita. Dio non si dà pace e ci cerca, soffre finché non ci trova e ci vuole felici.
La vera preghiera di Gesù è quella dell’abbandono prima di morire, mettendosi nelle mani del Padre. Gesù ci ha salvati con la sua agonia, quando nella sua disperazione cosmica ha detto SÌ e ha riparato alla nostra mancanza di fiducia. TUTTO È GRAZIA! Anche il dolore.
La preghiera è per Suor Maria Letizia un’arma potente: la preghiera è uno stato dell’anima, è la percezione vitale di essere presente a Dio e della Sua presenza in mezzo a noi, anche quando si è concentrati nel compiere altro e non si sta pregando "alla maniera canonica".
Suggerisce di bombardare di preghiere nel segreto del nostro cuore le persone a noi care, della nostra comunità, degli ambienti in cui ci troviamo... soprattutto nel momento in cui le vediamo sbagliare, allontanarsi. Scagliamo “frecciate” infuocate di preghiera allo Spirito Santo! Dio non molla nessuno, riesce ad accendere scintille nelle fessure di ogni cuore!
Ringrazio il Signore per averci donato l'occasione per ascoltare, fare silenzio, contemplare e condividere fraternamente. Torniamo a casa rigenerati, con il desiderio di rimanere nel reale, con misericordia!
CRISTOFERO
Sabato mattina si parte verso il Monastero della Bernaga, un monastero di clausura. Facendo un giro tra il verde degli alberi, ammirando la bellezza dei fiori e scoprendo un panorama mozzafiato arriviamo al monastero. Entrando mi colpisce una scritta: DIO MI BASTA. Al di là della porta, la scelta di alcune donne che sembra antica, inutile e fuori moda. Ci accoglie la superiore dietro la grata. Che senso ha questa separazione?
Poi ascoltiamo le parole di Suor Maria Letizia, che risponde alle nostre domande. Altra cosa che mi colpisce: dietro la grata c'è una suora con uno sguardo sereno, pieno di gioia e di vita vissuta. Ci racconta le sue sofferenze, le sue prove e il suo ministero. Sono chiamate ad essere come un "parafulmine" per gli uomini.
Sono chiamate ad essere l'asta che collega Dio e l'uomo.
Sono chiamate ad accogliere le sofferenze, le fatiche, le ansie, i guai del mondo e degli uomini.
Donna semplice ma disarmante nel parlare, donna con la forza di aver incontrato il Risorto nell'abbandono tra le braccia di un Padre misericordioso.
Altra domanda che mi porto ancora oggi è: Adamo (uomo) dove sei? Dio ci cerca, ci insegue, ci ama, ci lascia liberi come figli amati. Com'è possibile cogliere questo amore? Nella sua Parola! In una parola, in un versetto, in una frase.
Vivere la vita nell'oggi, in ciò che ci viene donato, nei luoghi in cui viviamo senza essere supereroi. Guardando l'uomo con misericordia!
Ringrazio il Signore per avermi dato la possibilità di ascoltare, di conoscere la testimonianza di una vita che ha compiuto una scelta forte e di condividere con il gruppo dei catechisti questo momento.
ENRICA
È il secondo anno che partecipo a questo ritiro dei catechisti.
Volevo ringraziare Gesù perché in questo incontro sentiamo la Sua presenza viva che unisce tutti noi in una amicizia di condivisione e apertura di cuore.
Ognuno ha parlato con sincerità del proprio vissuto, con le pene e le gioie, del rapporto con i bambini di catechismo in questo anno, delle proprie difficoltà e della speranza che quel piccolo seme che seminiamo nel tempo crescerà e darà frutti.
È stato un arricchimento ascoltare la piccola suora di clausura dietro la grata, che ci ha evangelizzati con la sua semplicità e umiltà di cuore, offrendoci la sua testimonianza di vita: ha trascorso degli anni lontana da Dio e poi, nella sofferenza, ha scoperto l'amore e la sua chiamata al Signore. Così è entrata nel monastero della Bernaga, sul cui portone d'entrata è riportata la scritta "DIO MI BASTA".
Grazie, Signore, per questa giornata stupenda con Te e i miei fratelli e sorelle.
CRISTINA
E’ stato davvero illuminante l’incontro con suor Maria Letizia! Una testimonianza, forte e semplice nello stesso momento, che ha fatto breccia nel mio cuore! Condivido due pensieri emersi dalle sue parole, con l’intento di custodirle in me per farne tesoro prezioso.
La preghiera è lo stato dell’anima cioè la percezione vitale che tu sei presente a Dio e Dio è presente a te; è uno stato di fondo che c’è sempre, anche quando sei concentrato a fare altro.
Il Signore non ci chiede grandi cose: basta essere fedeli alla Parola di Gesù nella nostra semplice quotidianità… basta avere la forza di fare bene ogni giorno il nostro dovere… basta avere il coraggio di lasciarci guidare anche da una sola parola scelta tra le tante presenti nel Vangelo.
Ecco l’invito: quale parola di Gesù vale veramente molto per me?
Di fronte a Dio possiamo permetterci di non essere perfetti, perché Dio conosce tutta la nostra miseria. Dio è follemente innamorato di me e continua a rincorrermi; il cuore di Dio si apre verso tutta la mia pochezza.
Ma Dio vuole figli liberi e non marionette… Mi dice “Se vuoi, io ci sono!”.
A noi spetta il compito di fidarci e affidarci, perché tutto è Grazia.
Ecco l’invito: quale atto di fiducia posso consegnare nelle mani di Dio?