Nella terza apparizione, il 18 febbraio 1858, la Vergine Maria disse a Bernardetta: "Non ti prometto di farti felice in questo mondo, ma nell'altro..".
Mi pare questa una promessa che ci aiuta a comprendere il valore ed il senso della vita dell'uomo e della sofferenza che spesso l'accompagna!
E' infatti proprio dalla meta che ci attende che prende senso il nostro cammino nella storia: la vita, dono di Dio, non può essere rovinata, sciupata o tolta perchè è provata. Essa è destinata all'Eternità che ci attende, dove non ci sarà più morte, nè lutto nè lamento...
In questa prospettiva, anche la sofferenza trova una plausibile ragione, che non toglie il dolore, ma che cerca di darne un senso. Esso non è eterno, ma può essere mezzo per purificare le nostre pretese a volte superficiali e fatte di apparenza.
Ogni vita è degna di essere vissuta anche in situazione di grande povertà... la vita è il bene più grande. Abbiamo celebrato la giornata della vita e ci prepariamo a celebrare la giornata del malato: preghiamo la Vergine Immacolata perché sostenga il nostro cammino e ci doni la Grazia ed il coraggio di affrontare ogni prova, sapendo che tutti siamo fatti per essere con Dio.