In settimana ricorre la memoria di san Giorgio. E' un santo tipicamente medievale, nel suo difendere i valori e la vita dagli assalti del drago.
Ma questo gesto è anche tremendamente moderno, per il suo naturale appello a "Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene"(Rm 12,21).
Quel drago infilzato mi parla di egoismi che si celano nel cuore dell'uomo, che risorgono inaspettati. Egoismi frutto di paura che rischiano di divorarci la gioia del cammino comunitario.
Crese il benessere ma cresce anche la paura, generata dalla sensazione che tutto sia fragile, precario. E' facile allora che vincano gli slogans sommari, spesso irrazionali ed illusori. Si pensa di esorcizzare il futuro, ed invece la paura aumenta.
Il male non va strappato come ci insegna la parabola evangelica; crescano insieme grano e zizzania: alla mietitura sarà il Giudice a separarli! Ma allora il male come va affrontato?
Ce lo insegna san Giorgio: il male non va eliminato ma trasformato. Trasformare il male in bene è il prodigio di Dio: Lui che questo miracolo lo ha compiuto sulla croce.
Questo miracolo lo ripete anche oggi: ogni volta che che nel cuore dell'uomo maturano scelte di perdono. E' il perdono la lancia che infilza il drago e lo atterra.
Esercitiamoci ogni giorno a far maturare scelte di perdono coraggioso...il male non troverà terreno fertile!