NOTIZIE DAL MONDO MISSIONARIO

Da Giovanna Arrigoni, 2 Maggio, 2021
Padre Marco Mambretti e i suoi ragazzi

Le cronache della scorsa settimana pongono ancora una volta l’attenzione su religiosi e laici che fanno del Vangelo la propria regola di vita.

Nadia De Munari, missionaria laica dell’Operazione Mato Grosso in Perù colpita a morte dalla violenza delle periferie più povere e violente dell’America Latina e padre Christian, comboniano, un giovane Vescovo di 43 anni, gambizzato per intimidazione, prima ancora di iniziare il suo ministero in una Diocesi del martoriato Sud Sudan.

In questa Italia che sa guardare solo a se stessa, questi fatti risvegliano le nostre coscienze ricordandoci in modo drammatico che esiste un mondo intorno a noi.

Essi sono due missionari della generazione degli anni duemila, partiti quando ci si continua a ripetere che la missione è qui da noi, dimenticandoci che esistono realtà dimenticate e difficili, dove la gente non ha più speranza. 

Ma ci sono ancora persone coraggiose come loro che sanno vivere il Vangelo mettendosi a disposizione dei diseredati. 

Come loro anche il nostro padre Marco Mambretti, missionario a Pucalpa in Perù, sta cercando di aiutare la popolazione, già in situazione precaria, a rialzarsi dalla povertà, durante questo terribile anno, dovuta alla mancanza di lavoro e dai disagi psicologici che ne conseguono. Grazie agli aiuti che provengono dall’Italia e dai numerosi amici del Mato Grosso è riuscito a porre qualche rimedio consegnando subito alimenti base per sfamare la popolazione e concentrandosi soprattutto sull’accoglienza di bambini, ragazzi e giovani fornendo loro speranza per il futuro. 

Pubblichiamo qui di seguito una lettera che ci ha inviato per farci conoscere la realtà della sua Parrocchia

Ritroveremo davvero il coraggio di ascoltare il Vangelo che le loro vite annunciano?

LETTERA DI PADRE MARCO MAMBRETTI 

Carissimi, a seguito della vostra richiesta , vi invio un breve riassunto della mia attività in Perù 

Sono parroco di san Domenico Savio dal 2014. La parrocchia si trova in un quartiere di periferia della città di Pucallpa (Amazzonia del Perú), a 9 km dal centro, una zona povera e giovane, cioè sorta negli ultimi anni.

Il mio ruolo principale è ovviamente quello di celebrare la Messa e gli altri sacramenti. Tutto il resto gira attorno a questo: per celebrare bisogna prepararsi, ossia fare la catechesi, soprattutto ai bambini, ma non solo. Ricordo che siamo in un contesto di evangelizzazione molto recente: il Vicariato di Pucallpa (si chiamano così alcune diocesi “giovani” di missione) è nato poco più di 60 anni fa. Quindi capita spesso di incontrare persone adulte che frequentano la parrocchia ma non sono battezzate.

La catechesi dei ragazzi si fa soprattutto nell’oratorio.

Anche qui nell’ultimo anno abbiamo avuto a che fare con la pandemia: siamo riusciti quasi sempre a celebrare la Messa con i fedeli, però con numeri più limitati. L’oratorio è stato sospeso, a parte l’Avvento. C’è stata una prima fase di contagi ad aprile-maggio 2020, poi nuovamente quest’anno, soprattutto nell’ultimo mese. Finora, grazie al cielo, siamo stati relativamente risparmiati come comunità parrocchiale, almeno tra le persone che frequentano normalmente la parrocchia non ci sono stati casi gravi. Però in generale la situazione non è molto diversa rispetto ai paesi vicini e all’Italia. Le differenze principali sono che qui la popolazione in media è molto più giovane, ma il sistema sanitario è molto peggio.

L’anno scorso, tra aprile e maggio, abbiamo distribuito viveri (soprattutto riso, pasta, zucchero, olio) a molte famiglie, perché le attività economiche erano praticamente bloccate. Quest’anno siamo tornati a dare alimenti (e a volte vestiti) solo alle famiglie più povere.

Tra le varie attività caritative mi sembra che la più importante sia quella educativa. Come Operazione Mato Grosso (OMG) si è aperto una scuola professionale (Taller don Bosco, a 60 km da qui), dove i ragazzi, provenienti da famiglie molto povere della città e della campagna, finiscono la scuola dell’obbligo e imparano la professione di falegname e intagliatore. Il Taller ha funzionato per 12 anni, quest’anno, terminato l’ultimo ciclo, ci siamo presi una pausa per decidere cosa fare in futuro, vista anche la situazione di incertezza per il Covid.

In parrocchia sosteniamo alcuni alunni che frequentano il Collegio don Bosco (scuola della Diocesi) e facciamo attività di doposcuola, soprattutto nel 2019, grazie alla presenza di Anna, Manuel ed Ester, una famiglia di volontari dell’OMG.

Ultimamente sta diventando sempre più importante la musica. C’è una piccola banda, nata a fine 2018, che sta crescendo. A partire dal novembre scorso la scuola di musica é diventata più strutturata: c’è un maestro di musica che viene 2 volte a settimana e altri 3 giovani che aiutano insegnando ai più piccoli. Tutti i giorni abbiamo lezioni di musica di teoria e strumento per gruppi, mattino e pomeriggio.

Attualmente ci sono circa 30 tra ragazzi e ragazze che frequentano la banda e le lezioni di musica.

La musica è un’arte molto educativa e particolarmente importante in questi tempi, dove la maggior parte dei ragazzi non va a scuola.

Chiaramente tutte queste attività non sarebbero possibili senza il sostegno di tanti benefattori, quindi ringraziate sempre tutti da parte mia e della comunità di san Domenico Savio. Vi ricordiamo nelle preghiere. 

Un caro saluto.

Padre Marco Mambretti 

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