Questa settimana terminiamo di leggere la Lettera ai Romani, la sintesi più elaborata e scritta di Paolo a proposito della sua comprensione del mistero di Dio rivelato in Gesù.
Provvedo - come sempre - a indicare un indice un po’ ragionato dei testi che affronteremo: i capp. 10-11 concludono il discorso sul destino del popolo eletto: che ne è di loro? Sono tagliati fuori per sempre dalle promesse di Dio (ricordiamoci che è il “popolo di Paolo”)?
Dal cap.12 Paolo passa in rassegna il modo di vivere della fede, come una liturgia, come l’offerta della propria vita quale un sacrificio vivente: la fede non è qualcosa che si aggiunge alla vita, ma è un modo di vivere la vita.
A partire da qui Paolo tocca essenzialmente tre ambiti: quello dei rapporti interni alla comunità (cap. 12), quello dei rapporti con il mondo (cap.13) e, infine, i rapporti tra chi è debole nella fede e chi l’ha interiorizzata (capp. 14-15). La conclusione è un saluto corale (cap.16).
Mi pare importante sottolineare quello che Paolo chiama il “culto spirituale” come criterio della fede: non un’opera esteriore, ma appunto un modo di vivere, che genera azioni concrete, ma anche pensiero, cultura, costume civile... proprio quello che adesso ci manca!
Buona lettura!
INCONTRO IN PRESENZA - Domenica 15 giugno alle 16 in oratorio a Besana ci sarà l’incontro in presenza (per chi vuole), per condividere qualche impressione su questo cammino che stiamo facendo insieme.
don Paolo, parroco
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