ogni anno mi commuovo nel ripensare a quando, duemila anni fa, mandai a voi il mio Figlio, come piccola creatura, per accompagnare e salvare voi tutti, piccole creature!
Non imitate nulla nè nessuno! Un leone che copia un leone diventa in realtà una scimmia. Che gli imitatori siano una sorta di gregge è vero ancor oggi, quando alla libertà più sfrenata si associa una patetica schiavitù nel seguire mode e stili di vita in forma ripetitiva e ridicola.
All'inizio di questo nuovo tempo mi pare provocatoria questa osservazione! Certamente necessari sono una propria autonomia e coerenza.
Stai utilizzando la nuova versione del sito della Comunità Pastorale S. Caterina.
Questa nuova versione è predisposta per un comodo utilizzo anche attraverso dispositivi mobili.
E' possibile accedere alla vecchia versione del sito a questo link
Mi sto sempre più convincendo che oggi occorre fare al credente proposte di fede esigenti e chiare. Non per mortificare o scoraggiare, ma per accogliere la richiesta che spesso abita la propria interiorità.
Ho trovato in un libro un frammento di alcuni versi Natalizi di cui ignoro l'autore. Mi hanno colpito e mi hanno fatto riflettere:"La Vergine diceva lavando il Bambino: Una nuova spugna mi ci vuole, uno smaltato catino. Ogni cosa a suo tempo, fa Gesù bambino, la spugna per il fiele, per il sangue il catino!"
Ho riletto un intervento del cardinal Tettamanzi sul tema della fedeltà. "La fedeltà se non vuol essere una pura e sterile conservazione dell'esistente, che ci pone fuori della storia, deve esprimersi nella capacità di custodire e tenere saldo ciò che dice la continuità ma deve anche spingerci ad aprire mente e cuore ad una intelligente ricerca del nuovo. La fedeltà cresce e crea: non è statica e fissa".